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La prova della nuova BMW R 1250 GS

EVOLUZIONE CONTINUA

Maggiore cilindrata e l’introduzione del sistema Shiftcam di fasatura variabile, due importanti innovazioni che insieme ad alcuni aggiornamenti stilistici rendono la mitica “GS boxer” ancora più piacevole e performante.

A cura di Marco Ghezzi

Quando si pensa che la maxi enduro bicilindrica più amata (e venduta) in Europa abbia raggiunto i suoi massimi livelli e sia ormai già stato tutto detto e fatto, ecco che la Casa di Monaco sfodera una nuova versione della sua “endurona”, la BMW R1250 GS, ancora più performante, ancora più attraente, pronta a ingolosire schiere di appassionati. A prima vista le differenze non sembrano molte perché in realtà non ci sono stati stravolgimenti a livello estetico. Troviamo delle nuove colorazioni per la carrozzeria e alcune parti del telaio, dei nuovi cerchi forgiati Granitgrau e due varianti stilistiche: Exclusive, più classica ed elegante, e HP, più votata all’utilizzo sportivo e off-road.

I cambiamenti più importanti sono a livello tecnico e li troviamo proprio nel “cuore” della GS, perché aumenta la cilindrata a 1.250 cc e soprattutto viene introdotto il sistema Shiftcam per la fasatura e l’alzata variabile delle valvole sul lato aspirazione. Una tecnologia già consolidata in campo automobilistico, che troviamo per la prima volta applicata da BMW su un motore motociclistico di serie e dal funzionamento tanto semplice quanto efficace. In pratica l’albero a camme che comanda le valvole d’aspirazione dispone di due camme, una di carico parziale e una di carico pieno, aventi ciascuna un profilo diverso. La camma di carico parziale è progettata per influire sull’ottimizzazione dei consumi e la fluidità di marcia mentre la camma di carico pieno ottimizza la potenza. Così grazie a uno spostamento assiale dell’albero a camme di aspirazione, tramite un attuatore elettrico, le valvole di aspirazione vengono sempre azionate con la camma più idonea in funzione del carico e del regime. Queste due modifiche hanno permesso al nuovo “boxerone” di guadagnare ancora più potenza e coppia; adesso abbiamo a disposizione niente meno che 136 CV (contro i 125 CV precedenti) e 143 Nm (contro i 125 Nm precedenti) oltretutto a parità di giri motore rispetto alla versione da 1.200 cc.

Migliorano anche i consumi e i valori di emissioni, tanto da rendere la nuova GS già in linea con la prossima omologazione Euro 5. Interessante l’adozione di due sensori anti battito in testa, che consentono di utilizzare anche carburanti con qualità inferiore alla benzina verde, caratteristica particolarmente utile durante i viaggi nei Paesi più remoti. Fra le altre novità, a favore di un maggiore livello di sicurezza della moto, sono da sottolineare l’introduzione, di serie, delle modalità di guida Road e Rain, del controllo della stabilità ASC – che interviene limitando la coppia e quindi lo slittamento della ruota posteriore, in funzione del fondo – e del Hill Start Control che facilita le partenze in salita, tenendo “frenata” la moto per qualche istante.

Come optional, oltre alle modalità di guida “Dynamic Pro”, “Enduro” ed “Enduro Pro” troviamo ora l’ABS Pro, che garantisce più sicurezza durante la frenata anche in posizione inclinata, e l’assistente dinamico di frenata DBC (Dynamic Brake Control) in grado di impedire un involontario azionamento dell’acceleratore nelle situazioni di emergenza. Il DBC, inoltre, riduce la coppia motrice durante il processo di frenata e consente di sfruttare pienamente la potenza frenante sulla ruota posteriore, lasciando la moto più stabile e riducendo lo spazio di arresto.

La strumentazione è stata completamente rinnovata e ora è costituita dal sistema Connectivity con un ampio display TFT a colori da 6,5 pollici che, oltre a essere particolarmente bello e di ottima leggibilità, fornisce informazioni davvero complete sullo stato del veicolo, dalla temperatura dell’olio alla pressione dei pneumatici fino allo stato delle sospensioni, e funzionalità di connessione Bluetooth con un qualsiasi smartphone. Tramite la BMW Motorrad Connected App, scaricabile gratuitamente dagli App stores di Google e Apple, si hanno poi a disposizione funzioni supplementari interessanti, come un navigatore per un utilizzo base negli spostamenti quotidiani, la registrazione degli itinerari percorsi e la visualizzazione delle statistiche di guida.

Davvero molto ampio infine è il catalogo degli accessori con cui è possibile personalizzare e rendere ancora più “globetrotter” questa nuova GS; citiamo solo per esempio le differenti possibilità di altezza sella – da un minimo di 820 mm fino a 890 mm – e le differenti possibilità di allestimento con borse laterali in varie grandezze e materiali.

Come immaginabile cambia anche il prezzo: ora si parte da € 17.850 euro per la versione base che diventano € 18.300 per l’Exclusive e € 18.600 per l’HP, tutte con primo tagliando incluso. Cifre in assoluto importanti ma che non si discostano molto da quelle del precedente modello, considerando che ora vari equipaggiamenti sono forniti di serie.

IN GIRO CON IL NOSTRO TESTER

Appena in sella ci rendiamo conto che anche questa nuova GS in fondo è sempre “lei”. Una moto che mette immediatamente a proprio agio, offrendo quel particolare feeling, dato dalla piena padronanza del mezzo e dal grande comfort, che fa venire subito voglia di godersi una tortuosa strada di montagna, uno sterratino per sognare un po’ d’avventura e perché no, di partire verso le mete più lontane. Del resto a livello ergonomico non è cambiato praticamente nulla: la posizione di guida rimane ottimale e ci si sente ben inseriti nella moto, con tutto a portata di mani e di piedi. La possibilità di scegliere fra varie altezze della sella (da 800 a 900 mm) rende poi la GS adatta anche a chi non ha la gamba lunga. Certo, stiamo sempre parlando di una moto dalla mole importante e che in ordine di marcia sfiora i 250 Kg ma, come ormai noto, se può esserci qualche imbarazzo nelle manovre da fermo, una volta in marcia il peso sembra svanire a favore di una grande maneggevolezza e guidabilità, anche questi da sempre punti forti della GS.

Quello che invece salta subito all’occhio è la nuova strumentazione, con l’elegante display TFT, completissimo d’informazioni e di facile leggibilità, che rende il ponte di comando particolarmente tecnologico. Il vero grande cambiamento rispetto alla GS 1200 lo si apprezza però non appena si avvia il nuovo boxer. Viaggiare con la R 1250 GS, infatti, è ancora più una vera “goduria”, perché quello che stupisce in modo particolare sono un’elasticità e un’erogazione davvero impressionanti, in grado di rendere la guida ancora più piacevole e appagante. Grazie allo Shiftcam, potenza e coppia sono sempre ben distribuiti e sfruttabili praticamente su tutto l’arco dei giri e il motore è sempre pronto e corposo in ogni situazione. Basta “aprire” anche a bassi giri e in una marcia alta e lui spinge deciso, offrendo nel complesso una fluidità di marcia mai provata prima. Per esempio, viaggiando in sesta marcia a bassa andatura, intorno ai 50 Km/h, è stato sufficiente dare gas per avere subito una ripresa entusiasmante e senza esitazioni. Così come sulle strade di montagna, là dove avremmo scalato un rapporto per affrontare un tornante in salita è bastato accelerare per seguirlo con fluidità e uscirne poi con una bella spinta. In questo senso non possiamo che concordare con quanto affermano i tecnici BMW, ovvero che il nuovo boxer è come se avesse una marcia in più, in ogni situazione. Un motore così “pieno” ai bassi regimi facilita anche la guida in fuoristrada soprattutto per i meno esperti, perché si può procedere a bassa andatura evitando l’utilizzo del cambio e “giocando” invece di solo gas, sicuri di non avere “impuntamenti” anche nel superare i passaggi difficoltosi.

Nuovo carattere quindi per la R1250GS ma anche consumi più ridotti, maggiore sicurezza in ogni frangente e una tecnologia che la rende già idonea per la futura omologazione Euro 5, tutti elementi alla base di un nuovo successo.

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