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DANIMARCA

ITINERARI E MERAVIGLIE IN SELANDIA

Mare, isole e strade eccezionali tutte da scoprire in una vacanza in Danimarca. Un Paese che saprà sorprendere: splendide mete e itinerari da percorrere a ritmo rilassato, per godere pienamente la magia che questi luoghi possono offrire.

Il territorio della Danimarca è costituito da una grande penisola, lo Jutland (Jylland in danese) e da una moltitudine di isole, una novantina delle quali sono abitate.
Meta del nostro itinerario è la maggiore delle isole danesi, chiamata Selandia (Sjælland), e le piccole isole a sud collegate ad essa.

La Selandia può essere considerata una sorta di sintesi della storia danese vista la presenza sul suo territorio delle due storiche capitali, Roskilde e Copenaghen, di varie e importanti vestigia dell’epopea vichinga, di possenti e regali fortezze medievali e rinascimentali e di un pugno di isolette incontaminate dove il tempo sembra essersi fermato. Se a tutto ciò aggiungiamo la presenza di paesaggi agresti di struggente bellezza, tratti di costa sabbiosa tra i più ridenti e soleggiati dell’intera Scandinavia nonché una spiccata propensione per la buona cucina, è naturale concludere che la Selandia possa risultare a pieno titolo una destinazione da mettere nella lista dei viaggi futuri.

ISOLA DI MØN

L’accesso alla Selandia avviene da ovest, attraversando dall’isola di Fionia il maestoso ponte a pedaggio che le congiunge. Recentemente sono iniziati i lavori per un tunnel sottomarino che congiungerà l’isola direttamente alle coste della Germania, permettendo così un notevole risparmio di tempo; per poterlo percorrere bisognerà però attendere la fine di questo decennio.

I giardini di Frederiksborg Slot.

Prima di iniziare il nostro peregrinare attraverso la Selandia, puntiamo verso sud per andare alla scoperta di alcune piccole isolette ad essa collegate. Prima fra loro è l’isola di Møn, raggiungibile mediante un ponte stradale. Il suo territorio è per buona parte una riserva naturale, fatta di strade solitarie, costellate ora da dolci declivi ove le spighe di grano biondeggiano al sole estivo, ora da piccole cittadine emerse da chissà quale racconto di Karen Blixen o di Hans Christian Andersen. Invitano letteralmente a perdersi lasciandosi guidare dall’istinto. È così possibile assaporare ogni chilometro di una guida a dir poco rilassante.

Sebbene si tratti di una destinazione ambita per danesi e tedeschi, il traffico sull’isola è modesto e il piacere che si ricava percorrendola da un capo all’altro è notevole. Ovunque si rivolga lo sguardo, sullo sfondo è sempre presente il mare. Infatti tra le innegabili attrattive di Møn ci sono le belle spiagge sabbiose come quelle di Ulvshale e di Råbylilli, dove gli unici rumori in grado di turbare la maestosità del luogo sono i richiami dei gabbiani o il vellutato sciabordio delle onde.

Il gustoso smørrebrød.

Le sorprese di Møn non si esauriscono qui. La perla più splendente è sicuramente costituita dalle celeberrime, pallide scogliere di gesso, denominate Møns Klint, frutto di un processo di formazione lungo settanta milioni di anni. Ai piedi dei faraglioni si stende la spiaggia, che può regalare l’insolita scoperta di fossili, residuo di un lontano passato in cui tutto il territorio danese era ricoperto dal mare. Per coloro che fossero interessati ad approfondire l’argomento dal punto di vista scientifico, e in particolare geologico, consigliamo una visita all’adiacente GeoCenter. Per tutti gli altri, due percorsi su passerelle in legno permettono di ammirare tutta l’imponenza delle scogliere dall’alto oppure direttamente dalla spiaggia. Quest’ultimo percorso, decisamente più lungo, consta di circa cinquecento scalini in legno, alcuni dei quali piuttosto ripidi.
Poco distante un altro gioiello attende i visitatori: si tratta del Liselund Ny Slot (letteralmente “Palazzo del boschetto di Lise”), splendidamente inserito in un vasto e romantico parco con tanto di laghetti, cigni e ninfee. Oltre all’edificio principale, nel parco vennero edificate altre scenografiche ed eccentriche costruzioni come il cottage svizzero, la casa norvegese e la pagoda cinese, per dare un tocco di esotismo in un contesto paesaggistico fedele ai dettami del Romanticismo allora imperante. L’idea del Liselund Ny Slot nacque dalla mente dell’allora prefetto di Møn, Antoine de la Calmette, nobile francese stabilitosi in Danimarca, come dono alla moglie Elisabeth. Il parco in stile inglese e la tenuta, ultimati sul finire del XVIII secolo, sono recentemente divenuti proprietà dello Stato. Tra gli illustri ospiti di Liselund va annoverato un giovane Hans Christian Andersen che, affascinato dalla solennità del luogo, vi dedicò un poema epico.

Altro luogo di indubbia suggestione è il porticciolo turistico di Klintholm Havn, dal quale è possibile salpare per un’escursione in battello, che consentirà di ammirare le scogliere di Møn da un inedito punto di osservazione.

Un ulteriore motivo d’interesse è offerto dalle tre chiese di Elmelunde, Keldby e Fanefjord. Accomunate, pare, dal medesimo artista, sono celebri per gli insoliti affreschi, riportati da qualche anno al loro antico splendore. È interessante, infine, notare che l’isola ospita più di cento tombe megalitiche. Disseminate un po’ ovunque, conferiscono a Møn un’aura metafisica che le si addice molto. Chi invece desiderasse un tocco di mondanità non dovrà fare altro che concedersi una passeggiata per il centro della cittadina di Stege, ricco di negozi e locali.

In corrispondenza di Ulvshale, raggiungendo l’estremità settentrionale dell’isola, ci si addentra in una fitta foresta al termine della quale uno stretto ponte consente di raggiungere l’isoletta di Nyord, altro piccolo scrigno di rara bellezza. Percorrendo a piedi i vicoli dell’omonima cittadina, chiusi al traffico, si ha la percezione di essere in un’altra epoca. I cottage in legno dal tetto di paglia sono circondati da ordinati giardini, agghindati con trionfali fioriture e fantasiose decorazioni in legno. All’ingresso della tozza e ottagonale chiesetta è collocato un cartello che raccomanda ai visitatori di chiudere sempre le porte, per evitare che le numerose rondini possano entrare.

Il rosso e solitario profilo della Lodsudkig Møllestangen, un minuscolo edificio utilizzato da secoli come posto di avvistamento e considerato il più piccolo museo della Danimarca, regala scenari incantevoli. I campi coltivati a cereali, le sponde paludose con il vivido colore verdognolo della vegetazione, l’erba brillante dei pascoli sono tutti elementi che conferiscono a questo remoto angolo di Danimarca un fascino senza tempo.

FALSTER E LOLLAND

Un ponte stradale rialzato collega le coste sud-occidentali di Møn a un’altra isola chiamata Bogø, punto di passaggio per accedere, via ponti o via mare, alle vicine isole di Falster e Lolland.

Senza disdegnare le attrattive paesaggistiche, il principale motivo che ci spinge a Falster risiede nello Stubbekøbing Museum, dedicato alle motociclette d’epoca. Per gli appassionati si tratta davvero di una sorta di giardino dell’eden, un viaggio in un mondo incantato dove ogni mezzo esposto rappresenta un tassello della storia motociclistica mondiale.

Meritevole di una visita è anche il Middelaldercentret a Sundby, nei pressi di Nykøbing Falster. Si tratta della ricostruzione di un villaggio medievale danese, dove vengono organizzate attività ricreative e rievocazioni in costume.

La Lodsudkig Møllestangen circondata 3 dai campi dorati di cereali.

Anche Lolland possiede motivi d’interesse nella bella cittadina di Maribo, con le sue aree naturalistiche costellate da laghi che ospitano numerose specie avifaunistiche, e il museo all’aperto, i cui edifici provenienti da vari angoli del Paese raccontano la vita quotidiana del XIX secolo.

SELANDIA

Evitando la comoda ma asettica autostrada, ritorniamo verso l’isola principale lungo la statale 22, che ci offre uno spaccato dell’entroterra danese. La velocità ridotta ci consente di osservare vaste pianure, foreste rinfrescanti, tradizionali edifici dal tetto di paglia, intervallati da zone industriali in cui l’impatto ambientale pare essere decisamente ridotto. Ovunque, a destra e a sinistra, scorrono le onnipresenti piste ciclabili.

Dopo una novantina di chilometri raggiungiamo Slagelse, nei cui pressi troviamo le indicazioni per Trelleborg, antica fortezza vichinga risalente all’epoca del mitico sovrano Harald Blåtand, in italiano Aroldo Dente Azzurro (proprio colui che ha ispirato il nome “Bluetooth” per il sistema di trasmissione dati senza fili).

Imbocchiamo nuovamente la statale 22 diretti a Kalundborg, centro costiero da cui partono le navi e i traghetti diretti nello Jutland. Da qui è possibile visitare le isole di Samsø e di Sejerø oppure percorrere la strada che, stringendosi progressivamente fino a trasformarsi in un sentiero ghiaioso, conduce all’estremità della penisola di Røsnæs. Giunti fin là, vale la pena intraprendere una passeggiata fino all’omonimo faro. La bellezza incontaminata dei luoghi e la tranquillità di cui si può godere valgono sicuramente la breve divagazione.

Una volta ritornati a Kalundborg, consigliamo di seguire le indicazioni del Percorso Margherita, un’itinerario turistico lungo più di tremila chilometri, che tocca le località più importanti e suggestive del Paese attraverso strade secondarie, rasserenanti e panoramiche, immerse nel verde o affacciate sul mare.

Percorriamo la costa occidentale, chiamata “Danish Riviera” per la bellezza del mare e delle spiagge, incontrando località costiere davvero incantevoli, fino a raggiungere l’ondulato paesaggio dell’Odsherred, una graziosa penisola costellata di boschi, laghi e paesini, in cui l’artigianato e la buona cucina la fanno da padroni. Molti sono i prodotti del territorio che raggiungono livelli di eccellenza, dai pregiati vini ai numerosi ortaggi, dalle svariate confetture fino al rinomato caviale, solo per citarne alcuni. Dal punto di vista artigianale, segnaliamo la lavorazione del vetro soffiato, che è possibile apprezzare presso l’Hempel Glasmuseum. Numerose sono pure le spiagge meritevoli dell’ambita bandiera blu, mentre gli appassionati di storia e arte avranno modo di ammirare gli affreschi della Højby Kirke, la maestosità del Dragsholm Slot e l’Art Museum nella località di Asnæs, dedicato in particolare alla pittura paesaggistica. Proseguendo l’itinerario lungo la costa ci si imbatte nelle località di Nykøbing Sjælland, il cui porto è popolato dalle botteghe di pittori e artigiani, e di Rørvig, affacciata sull’Isefjord e punto di partenza per i traghetti diretti a Hundested. Se avete del tempo a disposizione, concedetevi una sosta presso la lunga e bella spiaggia di Tisvildeleje, assaporando un gustoso smørrebrød, deliziosa fetta di pane di segale imburrata e farcita a piacere con carne o pesce.

Proseguendo lungo la costa raggiungiamo Gilleleje, collocata proprio all’estremità settentrionale, con il suo porto, la candida chiesa, il faro adibito a museo e il museo dedicato allo sculture Rudolph Tegner. La statale costiera 237 in una ventina di chilometri conduce a Helsingør. Pur trovandosi ancora a ridosso del mare, ci si rende subito conto che l’atmosfera è mutata. Siamo ormai giunti nell’anticamera di Copenaghen. Quella che ci apprestiamo ad ammirare è la Selandia dei re, con la Svezia lì vicina, separata solo dall’Øresund, e con i cannoni sui bastioni del castello di Kronborg puntati proprio in quella direzione, a testimonianza di una rivalità antica migliaia di anni.

Da qui alla residenza estiva della famiglia reale a Fredensborg il passo è breve. Sono una trentina di chilometri accompagnati dal simbolo della margherita che, dopo averci guidati fuori dalla zona industriale di Helsingør, ci conducono attraverso fitte e ombrose foreste, dalle quali ci si aspetta di veder sbucare da un momento all’altro un troll. Invece, dopo un tratto di strada in cui si riesce appena a percepire il rumore ovattato del motore della propria moto, ecco le indicazioni per l’elegante e fastosa costruzione in stile barocco italiano. Degno di nota è anche l’annesso parco, arricchito da statue a grandezza naturale raffiguranti personaggi ispirati al folklore nordico.

Dopo meno di dieci chilometri arriviamo in vista del terzo castello, il magnifico Frederiksborg Slot, capace di lasciare letteralmente senza fiato i visitatori col suo monumentale giardino barocco sapientemente adagiato sulle acque di un lago. Frederiksborg Slot rappresenta la summa della storia danese, che è possibile ripercorrere attraverso le sue settanta solenni stanze. Al termine di una visita al Frederiksborg Slot la Danimarca non vi apparirà più solo come quel lontano territorio da cui provenivano alcune tra le più bellicose tribù vichinghe.

Il Superkilen è un particolare parco 3 urbano situato nel quartiere Nørrebro a Copenhagen.

Dopo tale splendore, ci apprestiamo a raggiungere Copenaghen, non prima di aver omaggiato altri tre luoghi che, seppure situati alle porte della capitale, brillano comunque di luce propria: il Louisiana Museum of Modern Art a Humlebæk, un futuristico museo di arte contemporanea splendidamente inserito in un parco affacciato sul mare e arricchito da sculture e installazioni dei più celebri artisti contemporanei; la casa-museo della scrittrice Karen Blixen a Rungsted e infine il parco Dyrehaven a Klampenborg, un tempo riserva reale di caccia, in cui ancora oggi vivono numerosi cervi e daini.

Giunti a Copenaghen, non resta che viverla in tutta la sua bellezza, la sua vitalità, il suo sapiente e riuscito mix di antico e moderno. Per poterla apprezzare pienamente, consigliamo però di scendere dalla sella della moto e di avvalersi dei mezzi disponibili in loco, dalla capillare rete metropolitana ai battelli che solcano pigramente i canali, fino alle onnipresenti biciclette o e-bike.

Il nostro tour della Selandia è doveroso chiuderlo con una tappa a Roskilde, situata una trentina di chilometri a ovest di Copenaghen. La città, scenograficamente collocata sulle sponde dell’omonimo fiordo, diventò capitale del regno durante l’epoca vichinga e oggi è rinomata per l’annuale festival rock che si svolge durante il periodo estivo, richiamando artisti di fama internazionale e un gran numero di appassionati. Nel 980 il sovrano Aroldo Dente Azzurro (ancora lui) vi fece edificare la prima chiesa cattolica. Durante l’epoca medievale Roskilde conobbe una crescente prosperità commerciale, tanto da poter sostenere i costi della realizzazione della cattedrale più imponente del regno, la Domkirke, divenuta Patrimonio dell’umanità. Nei pressi del porto ha invece sede il Vikingeskibsmuseet (museo delle navi vichinghe), comprendente laboratori interattivi per bambini e adulti, utili a comprendere alcuni aspetti della vita quotidiana degli antichi abitanti della regione, e una sorta di cantiere a cielo aperto, nel quale vengono riprodotte le imbarcazioni per mezzo di tecniche fedeli a quelle dell’epoca.

Sempre nella zona di Roskilde, si trova il primo parco nazionale della Selandia, che prende il nome dai leggendari re Skjoldungerne, caratterizzato da una natura straordinaria tutta da esplorare.


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