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Prove

In prova: QUADRO4 Steinbock

Eravamo davvero curiosi di testare in un lungo viaggio e su differenti percorsi le doti e il comportamento del Quadro4, un mezzo rivoluzionario, l’unico scooter a quattro ruote basculanti al mondo, che ora si propone in questa nuova versione “Steinbock”, in edizione limitata, con un allestimento studiato per un utilizzo turistico.

Uno scooter a quattro ruote pare quasi uno scherzo o una contraddizione, eppure il Quadro4 è una realtà che circola sulle strade già da un paio d’anni, facendo della stabilità e della sicurezza i suoi punti di forza. Il solido appoggio offerto dalle quattro ruote, infatti, permette di affrontare in modo disinvolto le situazioni urbane più insidiose, dai binari del tram ai tombini, fino ai lastricati più scivolosi, ma anche i più svariati tipi di percorso fuori città. Così anche sterrati, terreni accidentati e qualsiasi altra condizione critica del fondo stradale possono essere affrontati con sicurezza e anche con un buon livello di comfort. Del resto, se con il tre ruote si può beneficiare di una grande stabilità dell’avantreno ma è comunque possibile sbandare con la ruota posteriore in situazioni critiche, con le quattro ruote una perdita di aderenza pericolosa è del tutto remota, se non in situazioni davvero al limite, come la presenza di ghiaccio o asfalto completamente sporco d’olio, per esempio. Un bel vantaggio, che nessun’altra moto o scooter può fornire, apprezzabile da chiunque ma in modo particolare dai piloti con meno esperienza o da chi proviene dal mondo auto. Non a caso il Quadro4 si può condurre anche con la sola patente B; inoltre, grazie alla carreggiata più stretta delle ruote posteriori, è omologato come triciclo e pertanto può accedere alle corsie preferenziali cittadine.

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Cuore dell’inedita ciclistica a quattro ruote è l’HTS (Hydraulic Tilting System), il sistema oleopneumatico brevettato e già montato sul Quadro3, che è in grado di assorbire ogni asperità della strada, mantenendo costantemente le quattro ruote a terra. Il doppio HTS del Quadro4 consente fra l’altro di raggiungere un’inclinazione di ben quarantacinque gradi. A questo si affianca poi l’AWBS (All Wheel Braking System), il sistema di frenata combinata e bilanciata (cinquanta percento anteriore e cinquanta percento posteriore) sulle quattro ruote con quattro freni a disco. Il Quadro4 è mosso da un motore monocilindrico di 350 cc da 30 CV di potenza, con variatore e frizione automatica per la trasmissione primaria, abbinato a un differenziale integrato per la doppia trazione posteriore, attuata con cinghie dentate in Kevlar e gomma.
Il nuovo allestimento Steinbock unisce a un’estetica accattivante una dotazione di accessori specificamente pensati per un utilizzo turistico, come l’ampio parabrezza regolabile dotato di supporto per navigatore, i paramani, un robusto bull-bar montato sullo scudo anteriore e lungo i profili laterali posteriori, uno scudo in alluminio che caratterizza l’avantreno e i faretti di profondità. C’è infine un top case da quarantadue litri in alluminio di ottima fattura che, abbinato al vano sottosella (in grado di contenere un casco integrale), permette una buona capacità di carico, perlomeno se si è da soli o per un weekend in coppia. In caso di viaggi più lunghi, però, è necessario prevedere delle borse laterali, e consigliamo il sistema Twist.

Caricato il nostro “stambecco” siamo pronti a partire e fin dai primi metri ci rendiamo conto che la guida richiede un po’ di apprendistato. Le dimensioni, l’inerzia e l’effetto giroscopico delle quattro ruote si fanno sentire, il Quadro4 pare seguire una traiettoria propria e va condotto con decisione, soprattutto negli inserimenti in curva e nei cambi di direzione. Una situazione che, se in inizialmente può lasciare perplessi, si stempera con il passare dei chilometri finché si arriva a guidare con maggiore disinvoltura. In autostrada apprezziamo il buon comfort generale, anche sulle lunghe percorrenze, il riparo dall’aria fornito dal parabrezza è ottimale e la posizione in sella davvero comoda. Lo spazio per pilota e passeggero è ampio e anche i piloti di maggiore statura non toccano con le gambe nello scudo.

Il motore ci è parso un po’ sottotono rispetto alla mole e al peso del mezzo, che in ordine di marcia sfiora i duecentosettanta chili; viaggiando sui centoventi-centotrenta chilometri orari si è intorno ai 7.000 giri e rimangono meno di un migliaio di giri sfruttabili per un eventuale allungo e sorpasso, prima di entrare nella zona rossa. Fortunatamente, anche a questi elevati regimi vibra pochissimo, in più i consumi rimangono contenuti, intorno ai venti chilometri con un litro.
Il motore rimane un po’ “fiacco” anche nell’utilizzo su percorsi di montagna e sarebbe auspicabile una maggiore cilindrata, in grado di fornire quel “brio” che di certo aumenterebbe anche il divertimento di guida. Una volta raggiunti i percorsi extraurbani e capito come affrontare le curve, anticipando l’ingresso e talvolta accennando un po’ di controsterzo per favorire la discesa in piega, iniziamo davvero a divertirci e ad apprezzare le doti dinamiche del Quadro4. Non c’è alcun tipo di fondo stradale o sconnessione che possa impensierire, lo “stambecco” è sempre incollato al terreno e prosegue senza scomporsi, preciso nella traiettoria impostata. La guida diventa allora più fluida e anche più rilassante, e il feeling aumenta proprio perché si ha la percezione di un elevato livello di sicurezza. A questo si aggiunge poi la potenza della frenata combinata (comandata dalla leva sinistra, mentre la destra aziona solo i dischi anteriori), che può essere sfruttata senza timore poiché va ad agire contemporaneamente su tutte le ruote.

Affrontando lo sterrato apprezziamo ancora di più una tenuta di strada inarrivabile da altri mezzi a due ruote, e per questo motivo percorsi anche difficoltosi possono risultare alla portata di tutti. Fra l’altro, il nostro modello è equipaggiato con pneumatici di tipo M+S, mud and snow, che hanno permesso allo “stambecco” di superare con disinvoltura anche un tratto off-road piuttosto fangoso. Per contro, occorre prestare particolare attenzione nelle manovre a bassa andatura e nelle inversioni di marcia, situazioni in cui il peso del Quadro4 torna a farsi sentire, aggravato dal fatto che la pedana piuttosto larga intralcia i piloti di statura più bassa nell’appoggiare solidamente le gambe a terra.
In sostanza occorre evitare che lo sterzo “si chiuda” sbilanciando il peso perché a quel punto tenere il Quadro4 può essere davvero difficile. Nelle soste si apprezza il pratico utilizzo della leva che blocca le sospensioni, lasciando il mezzo solidamente bloccato nella posizione scelta.

Nato principalmente come veicolo cittadino, il Quadro4 si rivela in sostanza anche un valido compagno di viaggio sfoderando buone doti turistiche, ma soprattutto permettendoci di affrontare con tanto comfort, divertimento e sicurezza qualsiasi tipo di percorso.

SISTEMA TWIST

Brevettato da Quadro, il Twist “turnable support” permette all’utente, quando viaggia da solo, di ruotare di centottanta gradi il bauletto, portandolo alla posizione “a sbalzo” sopra la sella del passeggero; in questo modo, la lunghezza massima del veicolo è contenuta e lo spostamento dei pesi influisce in modo positivo sul baricentro e sui flussi aerodinamici. Il sistema Twist si compone di due parti: il piano rotante, adattabile a differenti utilizzi, e il meccanismo di blocco/sblocco, sviluppato intorno allo schienale. Sul Twist trovano posto anche le valigie rigide laterali di GIVI, affiancate e fissate tramite il classico attacco Monokey.

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